AMBASCIATORI DELLA PREVENZIONE
Da Studente ad AMBASCIATORE della PREVENZIONE. Venerdì 19 Aprile
TRA ATTIVITA CLINICA E RELAZIONE CON IL TERRITORIO.
Si è svolto oggi un importante evento all’A.U.O. Policlinico PAOLO GIACCONE
PALERMO, la presentazione della BREAST UNIT.
TRA ATTIVITA CLINICA E RELAZIONE CON IL TERRITORIO.
Un Evento che ha visto la presenza delle Istituzioni.
Il Rettore Massimo Midiri e il neo Assessore regionale alla Sanità Giovanna Volo.
Francesca Catalano, presidente della Commissione regionale Breast Unit.
Il preside della scuola di Medicina Marcello Ciaccio.
Professoressa Adriana Cordova Direttrice de DAI , Dottore Calogero Cipolla responsabile della BREAST UNIT e tutto il team multidisciplinare. La Presidente del CCA del policlinico Tania Pensabene.Hanno preso la parola le rappresentanti delle associazioni di volontariato
Associazione Serena a Palermo
Carmela Amato
LILT
Letizia Davi’
Salute Donna
Rossella De Luca
Insieme per
Clotilde Guarnaccia
Policlinico Giaccone, nella Breast Unit oltre 450 interventi e 700 biopsie all’anno
A un anno dalla sua istituzione il bilancio dell’innovativo modello organizzativo, che unisce trasversalmente vari professionisti, strutture e servizi e associazioni di volontariato
Il dato
Policlinico Giaccone, nella Breast Unit oltre 450 interventi e 700 biopsie all’anno
A un anno dalla sua istituzione il bilancio dell’innovativo modello organizzativo, che unisce trasversalmente vari professionisti, strutture e servizi e associazioni di volon
Oltre 450 interventi e 700 biopsie all’anno. A un anno dalla sua istituzione, questa mattina mattina, nell’aula “Ascoli” del Policlinico “Paolo Giaccone”, è stato tracciato il bilancio dell’attività della Breast Unit, innovativo modello organizzativo che unisce trasversalmente vari professionisti, strutture e servizi e associazioni di volontariato, con l’obiettivo di rendere più efficace il percorso clinico della paziente (CLICCA QUI per il servizio video di Insanitas).
«La Breast Unit – afferma il professore Calogero Cipolla, direttore della struttura dove è affiancato dai chirurghi Gabriella Militello e Salvatore Vieni – ha continuato il lavoro portato avanti fino al 2021 dalla unità operativa di Chirurgia generale ad indirizzo oncologico. Il volume medio di interventi all’anno per carcinoma della mammella si attesta tra i 300 – 350, quello per patologia benigna intorno ai 100 interventi all’anno. Nella Breast Unit è inoltre attivo – continua il professore – un ambulatorio senologico dedicato alla diagnostica di secondo livello dove vengono eseguite circa 700 microbiopsie diagnostiche all’anno».
L’ambulatorio è dotato di un apparecchio di ultimissima generazione che consente la realizzazione delle biopsie stereotassiche anche in tomosintesi. “Ciò – continua Cipolla – ha consentito di acquisire nel corso degli anni una grande esperienza e competenza nella tipizzazione istologica delle lesioni precliniche della mammella diagnosticate allo screening mammografico. Infatti dal 2005 collaboriamo attivamente con lo screening mammografico dell’ASP 6 (in origine Progetto Penelope). Questa è stata la prima struttura nella Sicilia occidentale– conclude il chirurgo- ad essere dotata di un apparecchio radiografico per biopsia mammaria prona in stereotassi (eseguita in anestesia locale, mediante una piccola incisione nella parte indicata) e ora anche in tomosintesi (tecnica recente che consente l’acquisizione delle immagini in serie, con un effetto “3D” della mammella, aumentando l’accuratezza diagnostica)».
Il team multidisciplinare della Breast Unit è composto da chirurghi senologi, radiologi, radioterapisti, oncologi medici, chirurghi plastici, anatomo patologi, psico-oncologi, fisioterapisti, tutti appartenenti alle rispettive unità operative della AOUP, tranne i radioterapisti per i quali è stata stipulata una convenzione tra Policlinico e Casa di Cura Macchiarella (in atto la AOUP non ha un reparto di radioterapia). La struttura si avvale anche della collaborazione delle associazioni di volontariato.
Il Rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri, sottolinea: «Con la realizzazione della Breast unit si offre un circuito efficiente ed efficace, proprio di un’assistenza di qualità. Ringraziamo le associazioni, che con le loro osservazioni ci spingono a migliorarci quotidianamente, e le pazienti che hanno fiducia in questa struttura». Il Presidente della Scuola di Medicina, Marcello Ciaccio, aggiunge: «L’attivazione della Breast Unit significa anche formazione in più per gli studenti e gli specializzandi. È importante perché il Policlinico è un ospedale che prepara i professionisti di domani, e dunque, oltre all’assistenza, qui assicuriamo anche formazione e ricerca».

Nell’ottobre scorso l’assessorato regionale per la Salute ha dato il via libera al nuovo Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) per i tumori della mammella. Il documento, tra le varie novità, introduce un’attenta programmazione e sinergia tra i centri di screening mammografico nelle nove province siciliane dove si effettuano esami di primo livello e le Breast Unit che insistono sullo stesso territorio.
«Le reti assistenziali sono il nostro futuro – afferma l’assessore alla Salute Giovanna Volo – Dobbiamo rafforzare l’assistenza territoriale, per far sì che gli ospedali si dedichino alle maggiori criticità, e implementare l’integrazione delle componenti dell’assistenza, comprese le associazioni di volontariato che, con il loro sostegno, contribuiscono al benessere delle pazienti».
Il Commissario dell’AOU “Paolo Giaccone”, Alessandro Caltagirone, osserva: «L’approccio multidisciplinare permette la gestione di tutto il percorso di cura del paziente, dalla diagnosi alla riabilitazione, evitando così che il malato debba girare di struttura in struttura per le cure. La realizzazione della breast unit è una tappa del progetto di realizzazione di un ospedale di genere. Nei nostri piani, la breast unit sarà allocata all’Imi, dove contiamo di trasferirla entro il 2023, a seguito della consegna della nuova area di emergenza che, per un effetto domino, consentirà di ridisegnare l’organizzazione degli spazi interni e spostare alcune attività».
Adriana Cordova, direttrice del Dipartimento assistenziale integrato di Chirurgia dell’Azienda ospedaliera universitaria, aggiunge: «La nostra breast è all’avanguardia perché è una delle poche dove vengono offerte tutte le possibilità di ricostruzione mammaria dopo un intervento di demolizione. E questo è un aspetto molto importante perché è un aiuto alla ripresa della vita».
Francesca Catalano, presidente della Commissione regionale Breast Unit, evidenzia: «In Sicilia abbiamo grandi competenze e professionalità, quindi dobbiamo cercare di limitare i viaggi della speranza e fare in modo che le pazienti rimangano in Sicilia. Tutti noi impegnati in questo settore dovremmo fare scudo contro i professionisti che da altre regioni vengono qui ad arruolare pazienti invitandole ad andare fuori Regione per sottoporsi a cure o interventi chirurgici che potrebbero fare benissimo vicino casa. Ringrazio tutte le associazioni – conclude Catalano – e contiamo sul loro aiuto. Abbiamo da fare ancora tanto lavoro per dare alle pazienti un’assistenza sempre più di eccellenza».
Dopo l’intervento di Stefano Campo, funzionario direttivo del Servizio programmazione ospedaliera del Dipartimento di pianificazione strategica dell’assessorato Salute, che ha ripercorso l’iter di approvazione della breast unit, hanno preso la parola le rappresentanti delle associazioni: Gaetana Pensabene, presidente del Comitato consultivo aziendale dell’AOUP, Carmela Amato dell’associazione “Serena a Palermo”, Rossella De Luca di “Salute donna”, Francesca Glorioso della LILT, Clotilde Guarnaccia di “Insieme per”.
PALERMO (ITALPRESS) – Risposte più immediate contro il tumore al seno e raccolta delle competenze necessarie a frenare la fuga verso altre regioni per curarsi: questi i principali obiettivi della Breast Unit, realtà operativa altamente specializzata e dedicata a 360 gradi a diagnosi e cura del carcinoma mammario. L’unità è stata presentata nell’aula Maurizio Ascoli al Policlinico di Palermo, alla presenza del rettore Massimo Midiri e del neoassessore regionale alla Salute Giovanna Volo.
La genesi della Breast Unit era avvenuta nel dicembre 2014, con un protocollo Stato-Regioni riguardante la riorganizzazione dei centri di Senologia, poi recepito da Palazzo d’Orleans nel 2018: tuttavia, fino a marzo 2021 gestione e cura dei tumori al seno venivano portate avanti dall’unità operativa di Chirurgia generale a indirizzo oncologico. L’attuazione della nuova struttura è finalizzata a venire ulteriormente incontro alle esigenze delle pazienti, ma anche a rendere più efficienti le realtà già presenti sul territorio. Il volume medio di attività è di 450 interventi l’anno: inoltre, all’interno delle Breast Unit è attivo un ambulatorio senologico dedicato alla diagnostica di secondo livello, dove vengono annualmente eseguite circa 700 microbiopsie diagnostiche.
“Consegnare alla città una Breast Unit significa offrire un circuito efficace, che dà risposte immediate alle pazienti con competenze, tempi ottimizzati e un’organizzazione completa – sottolinea Midiri, – Tuttavia manca ancora tra i cittadini la piena consapevolezza di avere risorse notevoli a Palermo: sotto quest’aspetto il Policlinico deve avere un ruolo guida, poichè solo così potremo rallentare le fughe impazzite verso poli privati o altri territori”. Il numero uno dell’ateneo rivolge poi un plauso alle associazioni di volontariato, evidenziando come “a volte ci pungolano, ma spesso ci danno la giusta spinta per andare avanti: è di importanza notevole la loro collaborazione con medici e professionisti per divulgare al massimo ogni iniziativa di sensibilizzazione contro i tumori al seno”.
L’assessore Volo, già al Policlinico dal 1998 al 2020, saluta con soddisfazione l’avvio della Breast Unit e traccia gli obiettivi per il suo mandato: “Potenziare le strutture del territorio e l’integrazione con altre realtà come il volontariato, garantire una base solida all’assistenza territoriale, fare in modo che gli ospedali possano dedicarsi alle criticità maggiori dei pazienti puntando a snellire le liste d’attesa, instaurare con i medici siciliani un rapporto di massima collaborazione. Sono convinta che un tecnico, con alle spalle una lunga esperienza da medico, può agire su specifiche realtà ancora meglio di un politico”.
Il preside della scuola di Medicina Marcello Ciaccio mette in luce l’importanza che la nuova realtà operativa può avere per studenti e specializzandi, dal momento che “negli altri ospedali le Breast Unit si limitano alla parte assistenziale, mentre noi aggiungiamo quella formativa e di ricerca. Un’altra peculiarità della struttura è che al suo interno trovano voce diverse figure professionali, come oncologi, radiologi, psicologi”.
Di problematiche risolte e da risolvere parla invece Francesca Catalano, presidente della Commissione regionale Breast Unit: “La pandemia ci ha dato la possibilità di monitorare meglio alcune unità operative: dalle cartelle cliniche sono emersi percorsi non proprio perfetti, ma confrontandoci con i responsabili siamo riusciti a trovare a quadra. Un problema ancora irrisolto riguarda invece l’assenza di anestesisti, ma anche sullo screening bisogna fare di più, soprattutto per convincere le pazienti a curarsi in Sicilia: solo facendo capire alla gente quanta qualità abbiano le nostre unità operative non ci saranno più spostamenti massicci in regioni ritenute più virtuose”.
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